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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

CHI AVVELENA ONZO, IL MIO PAESE? “La calunnia uccide, sempre, è un cancro diabolico che nasca dalla volontà di distruggere una persona.” Papa Francesco, 25 settembre 2019

CHI AVVELENA ONZO, IL MIO PAESE? “La calunnia uccide, sempre, è un cancro diabolico che nasca dalla volontà di distruggere una persona.” Papa Francesco, 25 settembre 2019 Non sono nato a Onzo. Ci sono nati mio padre, mio nonno, mio bisnonno, mio trisnonno  e indietro cosi di circa cinquecento anni documentati. Non ho chiesto niente  a Onzo, ho dato.  E’ sufficiente per dire che è il mio paese? Penso di si.  Per questo non mi farò cacciare da vigliacchi e calunniatori.  La goccia che ha fatto traboccare il vaso è questo episodio: Qualche giorno fa ho incontrato davanti alla farmacia di Onzo una consigliera comunale della maggioranza.  Una persona che ho sempre stimato e con cui ho sempre avuto rapporti civili. Sicuramente non gli devo niente, non gli ho fatto niente di male. Le ho detto “buongiorno, posso farti una domanda?”  La risposta secca è stata “No!” Sono rimasto interdetto e ferito. Umanamente e rispetto al piccolo ruolo istituzionale che entrambi r

Libertà va cercando...

 Libertà va cercando, ch’è si cara ,  come sa chi per lei vita rifiuta” Catone l’Uticense, politico romano del tempo di Cesare, è ancora oggi il testimone scomodo dell’amore sconfinato per la libertà che lo portò alla scelta estrema del suicidio. Dalle poche immagini che narrano la sua scelta, tra cui questo dipinto di area veneta del XVI Secolo, emerge ancora una potenza che crea disagio e obbliga a riflettere. Si può amare tanto la libertà da togliersi la vita in mancanza di essa? Si, per chi pensa che una vita senza libertà non sia vita. E il pensiero in questi giorni va ai giovani partigiani che scelsero consapevolmente  di camminare al fianco della morte proprio per l’amore sconfinato per  vita. La libertà purtroppo si nutre del sangue degli uomini liberi. Victrix causa deis placuit, sed victa Catoni :: La causa vincitrice piacque agli dei, ma quella sconfitta a Catone (Lucano – Pharsalia I-128 Marco Porcio Catone (c'è chi scrive anche Marcio P

MEMORIA SOLIDA. gli arredi tribaliglobali

Chi segue tribaleglobale  sa che è essenzialmente un modo consapevole per interagire con la quotidianità, intesa come attimo infinito, e di farlo  con la stessa attenzione nelle piccole come nelle grandi scelte. Sa che ciò avviene mediante l’uso della bellezza intesa come manifestazione della evidenza  archetipica  di oggetti (1) materiali o immateriali  che definiamo opere d’arte, siano essi dipinti, poesie, tessuti...o arredi. Perché scegliere una poltrona, o un tavolo rispetto ad un altro? Certamente per la sua funzionalità, il suo prezzo...ma d’istinto la risposta presumibilmente è : “perché mi piace” Dentro quel mi piace ci sono molti elementi puramente estetici, ma c’e anche una dimensione evocativa. In negativo accade quando si sceglie uno “status symbol” che serve per apparire, in positivo, quando la scelta è profondamente consapevole. Osservarne la materia, la manifattura o la storia è un modo per com/prenderne la bellezza interiore che come sempre è una sorta di di

Alieni a casa Jorn, e non solo..

Gli alieni esistono, e per lungo tempo vissero tra Savona e Albisola, Sopratutto Casa Jorn ne fu infestata! Ci   fu un tempo in cui quello strano posto, dopo vent’anni di chiusura, venne riaperto e ospitò convegni, concerti    e mostre ..Fontana, Burri, Baj, Lam, Manzoni, Scanavino e molti altri..in anticipo di una decina d’anni rispetto ad un trend oggi sempre più di moda vennero esposte insieme quelle opere ( oggi vendute a milioni di euro o in musei) e opere d’arte tradizionale africana ed oceanica dentro un progetto innovativo e consapevole..in quel tempo venivano a Casa Jorn archeologi,neuroscienziati, matematici, musicisti, poeti..durò  quattro anni..il progetto si chiamava Tribaleglobale..ma nella storia ufficiale di Casa Jorn non se ne trova traccia..perché questi di Tribaleglobale erano pericolosamente alieni, turbatori dell’ordine costituto, sempre pronti a mescolare arte e politica, e sopratutto non si curavano del danaro, sopratutto a loro danno..   lavoravano pratica

Grazie a Raffaello...

Cinquecento anni fa moriva Raffaello Sanzio..o no? Vi propongo tre immagini: Ri/traggono tutte Tommaso Inghirami, detto Fedra, raffinato intellettuale vissuto tra la fine del XIV e l’inizio del XVI secolo. Due di queste immagini ri/producono dipinti ad olio su tavola. Nel terzo l’immagine è ri/prodotta ad olio su tela. Le due tavole sono coeve al tempo in cui visse il soggetto ritratto; uno pur essendo antico è presumibilmente più tardo. Una delle tavole è universalmente attribuita alla mano di Raffaello, l’altra tavola è pur essa attribuita al grande protagonista del Rinascimento - seppure con qualche perplessità; la tela non ha - ancora- un autore.  Una delle tavole è alla Galleria Palatina di Firenze, l’altra a Boston presso l’Isabella Stewart Gardner Museum. Il dipinto è alla Casa degli Artisti a Onzo. Come valutare le differenze?  Già il verbo che ho usato porta nel mondo dell’incertezza.  La prima definizione data da  treccani.it   è “s. f. [der. di v