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IL MIO 8 SETTEMBRE

l'ho passato con un cartello in mano e una semplice scritta: io Giuliano sto coi migranti. Non ero solo, anzi ad Albenga eravamo in parecchi, come in altri luoghi. Ci ho pensato parecchio prima di scegliere, perché scegliere una categoria è potenzialmente riduttivo. Ma ci sono momenti in cui la scelta si impone. I migranti sono l'emblema del debole, talmente debole da essere vilipeso, aggredito e insultato anche da chi pensa di essere appena meno debole di lui. Sono l'emblema del diverso che obbliga a riflettere su ciò che siamo  oltre gli slogan. Sono la prova vivente di secoli di sfruttamento e ruberie...le loro materie prime le rubiamo noi da secoli...Sono la soglia inimmaginabile fino a poco tempo fa di dove può finire la dignità e la decenza. Sono un test spietato su quanto può essere facile essere codardi, girare la testa dall'arta parte sapendo che davanti alle nostre italiche spiagge ci sono bimbi vestiti di rosso dalle loro madri affinché siano più visibili se cadono in mare...
La politica non c'entra, c'entra essere umani...e senza  dignità non c'è umanità: ma le singole coscienze non si addormentano...oggi, come l'8 settembre del 1943...

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