Passa ai contenuti principali

I Taped di Asger Jorn....


 Nella foto, da sx a dx: una scultura Taped ( Cultura Mambila) e due ceramiche di Asger Jorn: Bodille e Månehunden, esposte al Museo di Silkeborg, entrambe realizzate nel 1953

Chissà se Asger Jorn, nella sua infinita curiosità creativa, ebbe modo di incontrare  le sculture Tadep del popolo Mambila, che abita tuttora tra i due lati del confine tra la Nigeria e il Camerun. Certamente osservando Bodille (Ragazza Lunare), ceramica realizzata 1953, e Månehunden , anch’essa di quell’anno,  parrebbe di si. Gli esperti riconducono l’iconografia della “faccia piatta” alla tendenza che gli Artisti del Co.Br.A. avevano di osservare e riproporre i disegni infantili. E’ anche vero che sia Jorn ( grande appassionato e studioso di Archeologia del Grande Nord , estensore di testi che sono insieme opere d’arte e fonte rigorosa di informazioni ) sia i suoi amici artisti conoscevano e collezionavano Arte “Tribale” . Baj ne creò una significativa raccolta, che poi disperse. Mi piace pensare che più che una spinta verso i linguaggi “infantili” quegli Artisti, e sopratutto Jorn, avessero intuito lo spessore archetipale dei linguaggi extraeuropei che continuiamo a definire primitivi, e lo lasciassero liberamente emergere da quel magma sovversivo e incontrollato, fatto di forme e colori in assoluta libertà, che era la loro azione artistica; ne colsero i profili formali essenziali, quelli  che sedimentano nella memoria profonda di ogni essere umano, e furono pronti ad ospitarli sulle loro tele e ad imprimerli nei materiali che manipolavano. Per certo posso dire che quando ebbi il privilegio e la fortuna di esporre nella Casa Museo Jorn di Albisola ( che aprii e diressi per quattro anni dopo una chiusura ventennale ) le opere tradizionali Africane provenienti dalla formidabile collezione Passarè, insieme a Lam, Baj, Fontana, Burri  e molti altro ( tra cui un certo Picasso…) tutto appariva al proprio posto, contenitore e contenuto, come un unico organismo. E si percepiva, quieta e potente una sorprendente armonia, che credo resista ancora nella memoria di chi visse con me quel tempo, nonostante tutto…


Giuliano Arnaldi, Onzo. 26 ottobre 2025

Commenti

Post popolari in questo blog

COSE DELL'ALTRO MONDO. Opere provenienti da dove sorge il Sole

“ Si vuole che la parola Asia derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa (Ereb), Paese d'Occidente; ma tale etimologia è tutt'altro che sicura, e l'origine del nome Asia, come quella di gran parte dei nomi geografici antichi, è da considerarsi tuttora ignota.” ( treccani.it)   La Storia sta rimescolando le carte, ed Ereb sembra perdere la partita. Senza addentrarci in complesse analisi geopolitiche appare evidente la crisi del nostro mondo, crisi morale prima che economica. Non facciamo più figli, non crediamo più a nulla che non sia spettacolo e merce.. Il “deus ex machina” (1) che Euripide e gli altri tragediografi Greci facevano apparire in momenti in cui la rappresentazione del dramma richiedeva un intervento divino autorevole e risolutore, oggi è il nome di un progetto usato in Svizzera per definire un inquietan...

MANU/FATTI: pettini e cucchiai della Collezione Tribaleglobale.

 IN MEMORIA DI RENATO BREVIGLIERI.  Prima o poi ciascuno di noi si imbatte nelle grandi domande, quelle che danno un senso all’esperienza di esistere. Davanti ad una nascita, una malattia o una morte che ci coinvolga direttamente, la profondità del Mistero della vita mette a pensare. La reazione  più immediata  è rimuovere la domanda; la rimozione aiuta certamente a sopravvivere ma la questione  resta lì, a sedimentare nel profondo fino a creare quella sottile angoscia che può diventare devastante; non è naturale rimovere i problemi e non elaborarli. Essere umani è essenzialmente porsi domande per costruire risposte, consapevoli del fatto che spesso esse generano altre domande in un loop esistenziale infinito ed infinitamente stimolante perché porta sempre a fare un passo avanti. Gli psicologi segnalano il pericolo di un “loop mentale” inteso come  un circolo di pensiero, un anello, che può diventare un cappio, può portare a sentirsi stretti in una “morsa” ...

PD , cosa hanno distrutto i Proci

PD. COSA HANNO DISTRUTTO I PROCI. “Mi vergogno del mio Partito” . Se lo avessi detto io mi avrebbero linciato, ben di più di  quanto accada da anni. Eppure non è  una questione personale, non ho mai insultato nessuno. Ho rappresentato un disagio profondo vedendo chi dirigeva il mio Partito sempre più concentrato sugli affari che potevano derivare dalla politica, sui tornaconti personali. Prima il mattone, poi la sanità, i rifiuti, oggi il Covid. Troppi dirigenti implicati in business connessi alla gestione dei problemi dei cittadini, in una deriva opaca dove la soglia tra lecito e illecito è difficile da intravedere, ma dove certamente la soglia dall’opportunità e spesso anche della decenza è stata superata sistematicamente . Ho rappresentato l’allarme percepito nel vedere che la selezione della classe dirigente avveniva in modo sempre più diffusamente autoreferenziale, e sempre più fatta all’esterno di una comunità politica con il semplice obiettivo di restare dove si decide ...