Grazie al caro amico Fulvio Rosso entra nella collezione permanente di Tribaleglobale una Conca Gialla di Albisola, databile alla fine del XIX secolo. E’ una terracotta ingobbiata e verniciata con decoro sottovernice a “spugnetta”, esempio tipico della ceramica popolare ligure tra il XVIII e il XX secolo, ed era usata per contenere cibi.
Cercavo da tempo un oggetto così: ho iniziato a vedere con un altro sguardo le arti extraeuropee grazie a questo tipo di manufatti. Molti decenni fa, nella tenda di un anziano Bedu in pieno Sahara Tunisino, vidi un manufatto simile nel colore, nella forma e nella modalità decorativa; cambiava solo il segno, dipinto in caratteri islamici.
Riuscii ad entrarne in possesso con fatica, il vecchio non voleva venderlo ed alla fine mi propose uno scambio con le scarpe di Monica; compresi i motivi di una transazione così curiosa molto tempo dopo, ma questa è un’altra storia. All’epoca l’oggetto mi colpì proprio per le assonanze con la Ceramica Gialla e Nera di Albisola, che già consideravo di grande attualità per l’essenzialità delle forme, del segno e del colore. Avevo da poco curato la mia prima mostra dedicata alle ceramiche di Lucio Fontana, esponendo insieme ceramiche Barocche e Spaziali.
La mia idea era di rendere evidente il potere, l’essenzialità e la bellezza del gesto - vera cifra del grande Maestro Argentino - sia che si manifestasse nella realizzazione di un soggetto figurativo che nella essenzialità del Taglio. Per la verità mi era balenata l’idea di esporre insieme alle opere di Fontana proprio i manufatti ceramici albisolesi gialli e neri perché ne intuivo la sintonia, ma gli organizzatori si opposero pensando che un simile accostamento “sminuisse” il lavoro del Maestro. Già le opere Barocche di Fontana erano considerate minori, quasi un esercizio artigiano, e quella mostra, che si tenne nella Sala Consiliare del Comune di Celle Ligure era la prima nel suo genere che si teneva vicino ad Albisola. L’idea venne accantonata ed io rispettosamente non mi opposi ( avevo ventisei anni…) . Tornando alla ciotola sahariana, trovare in pieno deserto un oggetto che “parlava” la mia lingua mi colpì, e nacque così quella ricerca incessante di opere unite da una evidenza archetipica che si manifesta grazie a segno, materia, forma, colore, in ogni tempo e luogo. In sostanza, da lì partì Tribaleglobale.
La Conca Gialla di cui sto parlando ha un’altra caratteristica sorprendente; Sulla base del catino si vedono ancora tracce delle dita del torniante che la realizzò, essenziali, istintive ed eleganti . Come i tagli di Lucio Fontana.
The power of the gesture
Thanks to my dear friend Fulvio Rosso, a Yellow Conca of Albisola, datable to the end of the 19th century, enters the permanent collection of Tribaleglobale. It is an engobed and painted terracotta with a "sponge" decoration under the varnish, a typical example of popular Ligurian ceramics between the 18th and 20th centuries, and was used to contain food.
I had been looking for an object like this for some time: I began to see non-European arts with a different eye thanks to this type of artefact. Many decades ago, in the tent of an elderly Bedu in the middle of the Tunisian Sahara, I saw an artifact similar in colour, shape and decorative method; only the sign changed, painted in Islamic characters. I managed to get hold of them with difficulty, the old man didn't want to sell them and in the end he offered me an exchange for Monica's shoes; including the reasons for such a curious transaction much later, but that's another story. At the time, the object struck me precisely because of the similarities with the Yellow and Black Ceramics of Albisola, which I already considered very topical due to the essentiality of the shapes, the sign and the color. I had recently curated my first exhibition dedicated to the ceramics of Lucio Fontana, exhibiting together Baroque and Spatial ceramics. My idea was to make evident the power, essentiality and beauty of the gesture - true hallmark of the great Argentine Master - whether it manifested itself in the creation of a figurative subject or in the essentiality of the cut. In truth, the idea of exhibiting the yellow and black ceramic artefacts from Albisola together with Fontana's works had occurred to me because I sensed their harmony, but the organizers opposed it, thinking that such a juxtaposition would "diminish" the Master's work. Already the Baroque works of Fontana were considered minor, almost an artisan exercise, and that exhibition, which was held in the Council Chamber of the Municipality of Celle Ligure was the first of its kind to be held near Albisola. The idea was shelved and I respectfully did not oppose it (I was twenty-six years old…) . Going back to the Saharan bowl, finding an object in the middle of the desert that "spoke" my language struck me, and thus was born that incessant search for works united by an archetypal evidence that manifests itself thanks to sign, material, shape, color, in every age and place. Basically, Tribaleglobale started from there.
The Yellow Conca I'm talking about has another surprising feature; On the base of the basin you can still see traces of the fingers of the ceramist who made it, essential, instinctive and elegant. Like the cuts by Lucio Fontana.
Il vero eroe non è l'individuo votato a grandi imprese, bensì chi è riuscito − attraverso le piccole cose − a costruirsi uno scudo fatto di lealtà.Paulo Coelho, Il manoscritto ritrovato ad Accra, 201 2 La foto riproduce uno scudo rituale della cultura KATU ( Vietnam, Laos ) Anche in questo caso le opere d’arte ci ricordano che i confini delle culture non sono tirati con il righello dei colonialisti, ma plasmati da un complesso sistema di fattori geografici, storici ed economici che formano i popoli e le loro tradizioni. Ci ricordano che sono permeabili, reciprocamente influenzati dagli usi e dai costumi delle persone che li abitano; luoghi di incontro, e non necessariamente di scontro. Ci ricordano anche come l’uso delle parole non è asettico, ma potenzialmente propagatore di pregiudizi e discriminazione. Questo scudo cerimoniale è abitualmente attribuito ad un popolo vietnamita chiamato Moi; già l’uso di questo termine è ambiguo e in parte irrispettoso. Infatti i diverso ...
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