In inglese si chiamano comunemente Masonic Orb o Masonic fobs, Masonic Golden Globe, Masonic balls and Cross fobs. Sono oggetti piccoli, in oro e argento, ( quelli qui esposti, provenienti dalla Collezione Berger di Milano variano da 2 a 0,7 cm di diametro) molto raffinati nella esecuzione e nella complessità simbolica. Una volta aperto la sfera (o meglio il Globo evocante il Globo Terrestre) si manifesta il simbolo della Croce, articolata in sei parti in forma piramidale, ciascuno di quattro facce, ognuna incisa con un simbolo esoterico, in prevalenza Squadra e compasso, Sigillo di Salomone, Acacia primaverile, Pilastri di Boaz e Jachin, ma anche raffiguranti altri concetti. Chiusa ricorda la “palla elettorale”, aperta può ricordare l’Architettura della Loggia con la posizione del Gran Maestro e diversi Grandi Iniziatici. In uso fino agli inizi del XX secolo prevalentemente nel mondo anglosassone, venivano attaccati alla catena dell’orologio e consentivano tra l’altro il riconoscimento tra Fratelli di Logge diverse. Sono ancora oggi un esempio estremamente significativo ed interessante della potenza del valore simbolico delle immagini, vero e proprio linguaggio universale per intere Comunità.
Questi piccolissimi oggetti evocano archetipi enormi nella loro potenza simbolica fin dalle forme : la Croce, il Globo. Si potrebbero far scorrere fiumi di parole, in un vortice senza fine sempre più mistico e misterioso. La Croce arriva fin all’origine dell’esperienza umana, è ragionevolmente uno dei primi elementi alfabetici che comprendono gesto, segno, astrazione. Conoscerla consente di “prendere le misure “ al mondo ( sopra, sotto, destra, sinistra…) e conseguentemente di orientare il cammino, sia esso reale o mentale. In questi oggetti il Globo, ovvero la forma del mondo nel quale viviamo, aprendosi diventa orientamento, indicazione. La forma piramidale delle diverse parti, il loro numero, gli elementi alfabetico metaforici incisi su di esse, i materiali scelti per la loro realizzazione ( oro e argento ), tutto parla dell’Uomo e del Mistero.
C’è poi l’aspetto funzionale. Sono “passaporti”, strumenti di riconoscimento e di appartenenza, in questo caso alla Fratellanza Massonica. Per il tramite di un oggetto si può ri/conoscere una comune visione del mondo, un sistema di valori, e conseguentemente fidarsi di chi lo conserva. Anche questo aspetto apre un mondo, rimanda ad un bisogno antico e umanissimo: quello di fidarsi dell’altro, potendolo riconoscere come nostro simile, appartenente alla nostra Comunità.
C’è però un altro elemento, che penso sia quello in cui si riconosce lo “stile Berger” nello scegliere le opere da collezionare: l’incredibile abilità necessaria per realizzare questi oggetti, microscopici e complessi, bisognosi di abilità “artigianali” non comuni. Il meravigliosamente grande nell’incredibilmente piccolo, concentrato sintetico incredibile di bellezza e saperi. Insomma, Micromeraviglie.
In English they are commonly called Masonic Orb or Masonic fobs, Masonic Golden Globe, Masonic balls and Cross fobs. They are small objects, in gold and silver, (the ones on display here, from the Berger Collection in Milan vary from 2 to 0.7 cm in diameter) very refined in execution and symbolic complexity. Once sphere 8 (or rather the Globe evoking the Terrestrial Globe) is opened, the symbol of the Cross appears, divided into six pyramid-shaped pieces, each with four faces, each engraved with an esoteric symbol, mainly Square and Compass, Seal of Solomon, Spring Acacia, Pillars of Boaz and Jachin, but also depicting other concepts. Closed it recalls the "electoral ball", open it can recall the Architecture of the Lodge with the position of the Grand Master and various Great Initiates. In use until the beginning of the 20th century mainly in the Anglo-Saxon world, they were attached to the watch chain and allowed, among other things, recognition between Brothers of different Lodges. They are still today an extremely significant and interesting example of the power of the symbolic value of images, a real universal language for entire communities
These tiny objects evoke enormous archetypes in their symbolic power right from the shapes: the Cross, the Globe. One could make rivers of words flow in an ever more mystical and mysterious endless vortex. The Cross reaches to the origin of human experience, it is reasonably one of the first alphabetic elements that include gesture, sign, abstraction. Knowing it allows you to "take measures" in the world (above, below, right, left ...) and consequently to orient the path, be it real or mental. In these objects the Globe, or rather the shape of the world in which we live, opens up and becomes an orientation, an indication. The pyramidal shape of the different parts, their number, the metaphorical alphabetical elements engraved on them, the materials chosen for their construction (gold and silver), all speak of Man and Mystery.
Then there is the functional aspect. They are "passports", instruments of recognition and belonging, in this case to the Masonic Brotherhood. Through an object, one can recognize a common vision of the world, a system of values, and consequently trust those who keep it. This aspect also opens up a world, refers to an ancient and very human need: that of trusting the other, being able to recognize him as our fellow man, belonging to our Community.
However, there is another element, which I think is the one in which the "Berger style" is recognized in choosing the works to collect: the incredible skill required to create these objects, microscopic and complex, in need of uncommon "artisanal" skills . The wonderfully big in the incredibly small, incredible synthetic concentrate of beauty and knowledge. In short, Microwonders.
Il vero eroe non è l'individuo votato a grandi imprese, bensì chi è riuscito − attraverso le piccole cose − a costruirsi uno scudo fatto di lealtà.Paulo Coelho, Il manoscritto ritrovato ad Accra, 201 2 La foto riproduce uno scudo rituale della cultura KATU ( Vietnam, Laos ) Anche in questo caso le opere d’arte ci ricordano che i confini delle culture non sono tirati con il righello dei colonialisti, ma plasmati da un complesso sistema di fattori geografici, storici ed economici che formano i popoli e le loro tradizioni. Ci ricordano che sono permeabili, reciprocamente influenzati dagli usi e dai costumi delle persone che li abitano; luoghi di incontro, e non necessariamente di scontro. Ci ricordano anche come l’uso delle parole non è asettico, ma potenzialmente propagatore di pregiudizi e discriminazione. Questo scudo cerimoniale è abitualmente attribuito ad un popolo vietnamita chiamato Moi; già l’uso di questo termine è ambiguo e in parte irrispettoso. Infatti i diverso ...
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