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Forme parlanti: un cimiero Sogonikun / Chi wara. Speaking forms: a Sogonikun / Chi wara crest



 


Maschera ad elmo Sogonikun / Chiwara , cultura Bamana, Mali,

regione dì Sikasso.

Legno. Cm 46  Provenienza collezione privata, Spagna, Native Auction


L’acquisizione di questa opera ci consente di testimoniare  concretamente un concetto fondante per il punto di vista tribaleglobale sui linguaggi dell’arte. Questa maschera è concepita per interagire con ogni senso. La vista è stimolata da forme insieme rigorose e sinuose: pur evocando esperienze artistiche occidentali significative quali il Surrealismo e il Cubismo, sarà difficile raggiungere una sintesi estetica cosi suggestiva. Le  forme “suonano”, non solo per il canto e la danza che accompagnano sempre l’ingresso in scena di questa maschera, ma per una sorta di evidente stimolazione sinestetica che la caratterizza: sembra di vedere le scaramucce amorose, le acrobazie dell’antilope nell’erba alta della Savana. Tatto, olfatto e gusto sono il contesto sensoriale  coinvolgente che caratterizza senza soluzione di continuità ogni esperienza relazionale nel continente africano. E Sogoni kun ( letteralmente piccola testa di animale ) non è solo il nome della maschera e del costume annesso, dell’intera cerimonia e del particolare tipo di musica suonata per l’occasione .

Non è un caso che grandi Maestri del Novecento , come Fernand  Leger, amassero profondamente questo tipo di maschere al punto di adottarne  la forma nel loro alfabeto segnico. Si veda a tale proposito la “Composition abstraite”, un grande olio su tela del 1925 ( 130 x 97 ). Dopo l’esperienza delle scenografie per il balletto “ La creation du monde “ ( 1925 )  e l’uso diretto di maschere e sculture africane tradotte nel linguaggio artistico dell’epoca fino a diventare archetipi, mi pare  che Leger, nell’opera qui sotto riprodotta, sintetizzi la forma Chi wara fino a renderla elemento alfabetico di quell’alfabeto metaforico che spesso evochiamo nelle attività di Tribaleglobale.



 Il nome Sogoni kun è dato a un tipo di cimiero e figura mascherata che  apparve a Wassoulou e fu adottato nelle regioni vicine. Come i Ci-wara, questi cimieri  sono caratteristici   di un'associazione di villaggio (ton).  Essi comparivano in paese o nei campi durante le gare in cui si impegnavano i contadini. Gruppi di danzatori  itineranti potevano andare di villaggio in villaggio (vedi P. Imperato, 1981). Si veda Bambara, Museo Rietberg 2002 pag. 221 figura 207. La danza Sogoninkoun evoca le scaramucce amorose dell'antilope nell'erba alta della savana, una danza veramente acrobatica adottata dai Peul di origine Mandingo di  Wassoulou (Mandingo orientale). ( Niane, Djibril Tamsir. 1975. Le Soudan Occidental au temps des grands empires XI-XVIe siècle. Paris: Présence Africaine. p. 216) . Si noti che questa regione risulta al centro dell’area che comprende Costa d’Avorio, Mali e Guinea.


La vita sociale, economica e spirituale degli uomini Bamana, nel sud-ovest del Mali, è governata da sei società di iniziazione conosciute collettivamente come dyow (sing. dyo). Le sei società sono n'domo, komo, nama, kono, chi wara e kore. Un Bamana deve passare rispettivamente attraverso tutte e sei i livelli  di iniziazione per essere considerato un uomo completo con una visione completa degli insegnamenti e delle tradizioni ancestrali.

Ogni società di iniziazione ha il proprio tipo di maschera associato (per lo più zoomorfa, cioè basata su forme animali) tra cui i copricapi agricoli di antilopi chi wara (chiamato anche ci wara / tyi wara che significa 'animale selvatico al lavoro') di dyo. L'obiettivo principale del chi wara dyo è quello di educare gli uomini alle migliori pratiche agricole e di onorare Chi Wara, l'eroe culturale dei Bamana, che ha creato le conoscenze  relative alla coltivazione della terra ai Bamana. I membri del chi wara dyo si esibiscono in danze mascherate non solo per celebrare il loro eroe, Chi Wara, ma anche per garantire la fertilità dei loro campi e pregare gli dei per un buon raccolto. Le celebrazioni vengono utilizzate anche per riconoscere pubblicamente l'esperienza degli agricoltori di successo.

NOTA: anche le associazioni di giovani circoncisi e la società volontaria di gonzon fanno uso di copricapi simili a chi wara chiamati n'gonzon koun.


The acquisition of this work allows us to concretely testify to a fundamental concept for the tribal-global point of view on the languages ​​of art. This mask is designed to interact with every sense. The sight is stimulated by both rigorous and sinuous forms: while evoking significant Western artistic experiences such as Surrealism and Cubism, it will be difficult to achieve such an evocative aesthetic synthesis. The forms "play", not only for the song and dance that always accompany the entrance to the scene of this mask, but for a sort of evident synaesthetic stimulation that characterizes it: it seems to see the amorous skirmishes, the acrobatics of the antelope in the tall grass of the Savannah. Touch, smell and taste are the engaging sensory context that seamlessly characterizes every relational experience on the African continent. And Sogoni kun (literally small animal head) is not just the name of the mask and the attached costume, of the entire ceremony and of the particular type of music played for the occasion.

It is no coincidence that great masters of the twentieth century, such as Fernand Leger, deeply loved this type of masks to the point of adopting their shape in their sign alphabet. In this regard, see the “Composition abstraite”, a large oil on canvas from 1925 (130 x 97). After the experience of the scenographies for the ballet "La creation du monde" (1925) and the direct use of African masks and sculptures translated into the artistic language of the time to become archetypes, it seems to me that Leger, in the aforementioned work you synthesize the Chi wara form until it becomes an alphabetic element of that metaphorical alphabet that we often evoke in the activities of Tribaleglobale.


 The name Sogoni kun is given to a type of crest and masked figure that appeared in Wassoulou and was adopted in neighboring regions. Like the Ci-wara, these crests are characteristic of a village association (ton). They appeared in the village or in the fields during the competitions in which the peasants were engaged. Groups of itinerant dancers could go from village to village (see P. Imperato, 1981). See Bambara, Rietberg Museum 2002 p. 221 figure 207. The Sogoninkoun dance evokes the amorous skirmishes of the antelope in the tall grass of the savannah, a truly acrobatic dance adopted by the Peul of Mandingo origin of Wassoulou (eastern Mandingo). (Niane, Djibril Tamsir. 1975. Le Soudan Occidental au temps des grands empires XI-XVIe siècle. Paris: Présence Africaine. P. 216). It should be noted that this region is at the center of the area that includes the Ivory Coast, Mali and Guinea.


The name Sogonikun is given to a type of crest and masked figure that appeared in Wasolon and was adopted in neighboring regions. Like the Ci-wara, these crests are characteristic of a village association (ton). They appeared in the village or in the fields during the competitions in which the peasants were engaged. Groups of itinerant dancers could go from village to village (see P. Imperato, 1981). (see Bambara, Rietberg Museum 2002 page 221 figure 207

The social, economic and spiritual lives of Bamana men, in Southwestern Mali, are governed by six initiation societies collectively known as dyow (sing. dyo). The six societies are n'domo, komo, nama, kono, chi wara and kore. A Bamana man must pass through all six initiation societies respectively to be considered a rounded man with full insight into ancestral teachings and traditions.

Each initiation society has its own associated mask type (mostly zoomorphic, i.e. based on animal forms) including the chi wara (also called ci wara / tyi wara meaning 'labouring wild animal') dyo's antelope agriculture headdresses. The main aim of the chi wara dyo is to educate men on farming best practices and to honour Chi Wara, the cultural hero of the Bamana, who thought the skills of land cultivation to the Bamana. Members of the chi wara dyo perform dances with masquerades to not only celebrate their hero, Chi Wara, but to also ensure the fertility of their fields and to pray to the gods for a good harvest. The celebrations are also used to publicly acknowledge the expertise of successful farmers.

NOTE: The circumcised youth ton associations and the voluntary gonzon society also make use of headdresses similar to chi wara called n'gonzon koun.

Fonte Imodara.com

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