IL PORTALE DI CICNO
Sulle colline di Cosio d’Arroscia si materializzano antichi amanti: Fetonte e Cicno.
Fetonte chiede al padre Elio, dio del Sole, di essere riconosciuto come figlio. C’è chi nega questa verità. Elio è disponibile, ma non nel modo richiesto dal figlio, che vuole condurre almeno una volta il Carro che porta nel mondo luce e calore: è Auriga, sa come guidare un carro. Elio sa che il Carro degli Dei è ingovernabile da un essere in parte umano, e non può, o non vuole, usare il suo potere per risolvere questo problema. Il suo amore per il figlio non può o non vuole arrivare a tanto, contano più le regole del mondo degli Dei dell’amore paterno. Ma il figlio vuole la prova d’affetto nei termini scelti da lui, vede la violazione di un diritto assoluto fondato su un fatto vero - essere figlio del dio - dove il padre vede una concessione subordinata ad un potere più grande, che infatti si infuria e lancia il fulmine mortale contro Fetonte. Il potere non cede i propri privilegi ad un comune mortale, men che meno quando essi incidono nella più concreta essenza della vita: la luce, il calore. Il potere non ritiene che un comune mortale possa essere padrone del proprio destino, e gli nega ogni accesso impedendogli di apprendere quanto necessario.
Cicno era musico e Re dei Liguri, imparentato con l'auriga Fetonte di cui era anche l'amante: quando Fetonte venne folgorato da Zeus, Cicno disperato invocò la pietà di Apollo il quale lo trasformò in cigno e lo dotò di una voce melodiosa. Ma poiché Zeus aveva causato la morte di Fetonte, l'uccello volle allontanarsi dal cielo e poiché Cicno aveva pianto la morte dell'amato Fetonte con un canto, da allora i cigni possono cantare un'ultima canzone per lamentare la loro morte.
E’ una storia di bellezza impegnativa, ardita e scostumata, di coraggio oltre il limite dell’incoscienza, di caparbietà nel rivendicare diritti negati, di disperata solitudine che arriva a toccare il potere che spera di compensare un cosi grande coraggio con un dono trascendente - la suggestione del canto sublime- pur continuando a negare il concreto diritto immanente: vedere riconosciuta la parte divina del proprio figlio, da esso rivendicata per il tramite del libero arbitrio e non grazie ad una divina concessione. Ma in qualche modo la bellezza sopravvive al potere e trasforma la violenza in potenza creatrice. Il canto eterno di Cycno, le lacrime delle sorelle di Fetonte, le Eliadi, che diventano ambra . Resilienza, tenacia, coraggio, amore assoluto per la propria libertà, voglia di sapere, consapevolezza del bello…quanta Liguria c’è in questi modi di essere.
Ecco perché con Emilio Grollero abbiamo scelto di dedicare questo Portale a Cycnus, mito fondante dei Liguri.
“ I cigni cantano dirigendosi verso il circolo polare artico, loro terra natale, ed emettono due note a mo’ di tromba. Per questo Pausania afferma che i cigni sono versati nell’arte delle Muse: “Il cigno canta prima di morire, cioè l’anima del re sacro si allontana dal mondo accompagnato dal suono della musica”.
Le sepolture principesche dei Liguri preromani sono incardinate su questo principio; le più significative sono state trovate in posizioni particolari e dominanti, in siti tali da raccogliere i raggi del sole “sorgente e morente”, quasi a prova di una voluta sensibilità dei “pastori-guerrieri” tanto temuti dai Romani verso i loro capi più prestigiosi.
L’osservazione, dalla linea di tali sepolcri a tumulo, è stupefacente: verso sud la linea dell’orizzonte e del mare splendente, simbolo dei destini marittimi di questa terra ligure, ma anche segno spirituale della vita che sorge, ed alle spalle l’aspra linea montana, che quasi taglia il cielo, quasi immagine del SACRO pCANCELLO per il volo dei cigni e delle anime dei re verso i “Paradisi settentrionali”.”
A Cosio Cicno è un Portale, una soglia.
“ Quando le porte della percezione si apriranno tutte le cose appariranno come realmente sono: infinite” , diceva il poeta inglese William Blake
I miei portali sono sempre stretti, perché ho imparato che superare la soglia è faticoso ed impegnativo.
Le misure che li definiscono sono calcolate con numeri della sequenza di Fibonacci, perché arte e scienza sono sempre insieme rigore e bellezza.
Non sono inscritti in mura fisiche, perché penso che le barriere più insormontabili siano mentali, e si debba sapere vedere il varco che ci consente di superarle.
Hanno sempre un orientamento, perché siamo comunque dentro qualcosa di più grande, di cui non dobbiamo smarrire i punti di riferimento. In questo caso il Portale di Cosio guarda il sorgere del Sole durante il Solstizio di inverno, come Fetonte chiama e cerca luce e calore e noi, come Cicno piangiamo la debolezza di luce e calore che in questi giorni dell’anno sembrano sconfitti dalle tenebre. Ma attraverso questo varco stretto vediamo risorgere luce e calore: a ciascuno di noi la responsabilità di compiere il passo necessario verso la giusta direzione.
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. 14 .Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!” (Mat 7:13-14 )
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno” ( Luca, 13:24 )
Giuliano Arnaldi, Cosio d’Arroscia . 19 dicembre 2021
THE PORTAL OF CICNO
Ancient lovers materialize on the hills of Cosio d’Arroscia: Phaeton and Cicno.
Phaeton asks his father Elio, god of the Sun, to be recognized as his son. There are those who deny this truth. Elio is available, but not in the way requested by his son, who wants to lead the Chariot that brings light and heat into the world at least once: he is Auriga, he knows how to drive a chariot. Elio knows that the Chariot of the Gods is ungovernable by a partially human being, and he cannot, or does not want to, use his power to solve this problem. His love of him for his son cannot or does not want to go that far, the rules of the world of the gods of paternal love count more. But the son wants proof of affection in the terms chosen by him, he sees the violation of an absolute right based on a true fact - being the son of the god - where the father sees a concession subordinated to a greater power, which in fact gets furious and throws deadly lightning at Phaeton. Power does not give its privileges to an ordinary mortal, least of all when they affect the most concrete essence of life: light, heat. Power does not believe that an ordinary mortal can be master of his own destiny, and denies him any access, preventing him from learning what is necessary.
Cicno was a musician and King of the Ligurians, related to the charioteer Phaeton, of whom he was also the lover: when Phaeton was struck by Zeus, Desperate Cicno invoked the mercy of Apollo who transformed him into a swan and endowed him with a melodious voice. But since Zeus had caused the death of Phaeton, the bird wanted to get away from the sky and since Cicno had mourned the death of the beloved Phaeton with a song, since then the swans can sing one last song to mourn their death.
It is a story of demanding, daring and unruly beauty, of courage beyond the limit of unconsciousness, of stubbornness in claiming denied rights, of desperate loneliness that comes to touch the power that hopes to compensate such great courage with a transcendent gift - the suggestion of the sublime song - while continuing to deny the concrete immanent right: to see the divine part of one's child recognized, claimed by him through free will and not thanks to a divine concession. But somehow beauty survives power and transforms violence into creative power. The eternal song of Cycno, the tears of Phaeton's sisters, the Eliadi, which become amber. Resilience, tenacity, courage, absolute love for one's freedom, desire to know, awareness of beauty ... how much Liguria there is in these ways of being.
This is why with Emilio Grollero we have chosen to dedicate this Portal to Cycnus, the founding myth of the Ligurians.
The swans sing as they head towards the Arctic Circle, their homeland, and emit two notes like a trumpet. For this Pausanias affirms that the swans are versed in the art of the Muses: "The swan sings before dying, that is, the soul of the sacred king moves away from the world accompanied by the sound of music".
The princely burials of the pre-Roman Ligurians are hinged on this principle; the most significant were found in particular and dominant positions, in sites such as to collect the rays of the " rising and dying" sun, almost proof of a deliberate sensitivity of the
"shepherd-warriors” so feared by the Romans towards their most prestigious leaders .
The observation, from the line of these tumulus tombs, is amazing: towards the south the horizon line and the shining sea, symbol of the maritime destinies of this Ligurian land, but also a spiritual sign of the life that rises, and behind the rugged mountain line, which almost cuts the sky, almost an image of the SACRED GATE for the flight of swans and the souls of kings towards the "Northern Paradises".
A Cosio Cicno is a Portal, a threshold.
"When the doors of perception open all things will appear as they really are: infinite", said the English poet William Blake
My portals are always narrow, because I have learned that crossing the threshold is tiring and demanding.
The measures that define them are calculated with numbers from the Fibonacci sequence, because art and science are always at the same time rigor and beauty.
They are not inscribed in physical walls, because I think that the most insurmountable barriers are mental, and we must know how to see the gap that allows us to overcome them.
They always have an orientation, because we are in any case within something greater, the reference points of which we must not lose. In this case, the Portal of Cosio watches the sunrise during the winter Solstice, as Phaeton calls and looks for light and heat and we, like Cicno, weep the weakness of light and heat that in these days of the year seem defeated by darkness. But through this narrow passage we see light and heat resurrect: to each of us the responsibility of taking the necessary step towards the right direction.
“Enter through the narrow door, for the door is wide and the way that leads to perdition spacious, and many are those who enter through it. 14 How narrow is the door and how narrow is the way to life! And few are those who find it! " (Mat 7: 13-14)
"Strive to enter through the narrow door, for many, I tell you, will try to enter but will not be able" (Luke 13:24)
Giuliano Arnaldi, Cosio d’Arroscia. December 19, 2021
Commenti